sabato 10 marzo 2012

Casa Serena: autorizzata o non autorizzata? Il mistero della ristrutturazione

Pubblcato su I Vespri, numero 09 Anno VII (10 Marzo 2012)

Non è questione di pignoleria o attaccamento alle parole, ma quando da una relazione inviata dall'Assessorato Regionale alla Famiglia si evince che una struttura non è "autorizzata al funzionamento" evidentemente un qualche problema esiste.
Se, poi, tale relazione è datata 4 maggio 2009, il problema non solo esiste, ma addirittura è di lungo e vecchio periodo.



Ad essersi letteralmente ritrovata nell’occhio del ciclone-polemica è stata Casa Serena, la Casa di riposo per anziani, situata nel centro città e di proprietà del Comune di Messina, che ospita ad oggi 95 assistiti.
Le scintille di questa esplosione incontrollata sono state diverse, ma tutte riconducibili ad una stessa matrice: la struttura non è idonea a svolgere la sua attività.
Innanzitutto, la recente visita di controllo dell’Asp ha, come ogni anno, rilevato problemi e carenze non sminuibili.

Poi, a porre la ciliegina sulla torta, è intervenuta la Regione con il suo "no"  all'erogazione di finanziamenti (pari a più di 5 milioni di euro) che il Sindaco Giuseppe Buzzanca aveva richiesto per la ristrutturazione dell'immobile.

Nel 2011, infatti, Palazzo Zanca aveva presentato una relazione descrivendo la stessa Casa Serena come un struttura senza "accessi per i portatori di handicap", con "locali igienici inadeguati sia per dimensione che per disposizione dei sanitari", un impianto idrico con continue perdite, nessun  ascensore montalettighe per il trasporto di persone inabili e nessun impianto antincendio. Una struttura decadente, insomma, che necessitava di fondi su fondi.

Appare chiaro, quindi, come il recente "no" della Regione abbia gettato tutti nel panico, facendo temere addirittura la chiusura di Casa Serena.

"E’ un fatto gravissimo e preoccupante che mette a rischio un servizio strategico ed essenziale in favore di una fascia debole quali sono gli anziani", ha dichiarato Tonino Genovese, segretario generale della Cisl di Messina, continuando che "sarebbe interessante capire quali siano stati i motivi che hanno portato a questo stato di cose".
Il mancato finanziamento regionale, in realtà, è solo la punta di un iceberg che, piano piano, si è eretto in tutta la sua misteriosità.

Partiamo dal principio. Nel 2003 l'Assessorato siciliano alla Sanità concede a tutte le Case di Riposo due anni di tempo per mettersi a norma rispetto alle nuove disposizioni. Il Comune di Messina, proprietario di Casa Serena, temporeggia.
Nel 2006 l'allora Assessore ai Servizi Sociali, Pippo Rao, avvia un monitoraggio sulle 23 strutture di accoglienza presenti sul territorio.
Dal sopralluogo effettuato dall'Asp si accerta che, per Casa Serena, esistono gravi carenze sanitarie e strutturali per cui sarebbero necessari lavori "urgenti e indifferibili".
E mentre a Palazzo Zanca tutto tace, alla Regione no: nel 2008 Casa Serena viene cancellata dall'albo.
L'anno successivo ricominciano i problemi. La visita di tre esponenti della X Commissione Consiliare, infatti, rileva una criticità dopo l'altra: "scarsa e superficiale attenzione al decoro e alla sicurezza per i fruitori", servizi igienici "inadeguati ai più comuni ed elementari criteri di civiltà e ancor più di sicurezza", anomalia del "rapporto uno a uno tra utenti e ospiti".
Viene stilata una durissima relazione inviata al Dipartimento dei Servizi Sociali ed il 4 maggio 2009 Fabrizio Impastato, funzionario dell'assessorato regionale alla Famiglia, risponde dichiarando che Casa Serena non "risulta autorizzata al funzionamento o iscritta all'albo".
A quel punto scoppia il caos. Palazzo Zanca, nell'incertezza, continua a bandire l'appalto per la gestione dei servizi e della struttura (ma non risultava non autorizzata al funzionamento?).
Gli anni passano finchè il Comune decide di riprendere in mano la situazione e presenta un progetto di ristrutturazione, quel famoso progetto per cui la Regione ha chiaramente espresso il suo "no".
Ora il problema risulta estremamente evidente: da dove prendere i soldi? Casa Serena sarà costretta a chiudere o continuerà, come fatto finora, a funzionare nonostante non ne abbia l'autorizzazione?
"Casa Serena non chiuderà", ha assicurato Buzzanca.
Dopotutto, squadra vincente non si cambia.

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