domenica 11 marzo 2012

Messina: una Falcata contro il degrado


Pubblicato su QuiSicilia.com, Marzo 2012

"Riaccendiamo i riflettori sulla Zona Falcata, e ridiamo a questa città la dignità che merita". Ferdinando Croce e Piero Adamo sono due giovani avvocati messinesi che, dall'aprile 2010, portano avanti un ingegnoso progetto di riqualificazione ambientale riguardante, nello specifico, la Zona messinese della Falce.
Attorno a loro, di giorno in giorno, si sta mobilizzando tutta quella fascia di nuove generazioni che, nella rinascita di Messina, ci crede davvero.

A partire dai Club Service della zona peloritana fino ad arrivare alle singole associazioni operanti sul territorio: è un unione di forze che, di sensibilizzazione in sensibilizzazione, di idea in idea, inizia a far sentire sempre più forte la propria voce.

E la recente conferenza "Una Falcata contro il Degrado", organizzata dal Rotaract Club di Messina, è stata la propizia occasione per fare il punto della situazione, promuovere i progetti in cantiere e sollevare questioni di delicato interesse, non solo provinciale ma anche nazionale.
Come moderatore dell'incontro, il presidente Gaetano Isola ha subito esordito ricordando che, anche in questa città, esistono "giovani che hanno voglia di fare", e forse basterebbe solo ascoltarli.
"Di recente lo stesso Rotaract si è impegnato nel progetto di ricostruzione della fontana storica di Giampilieri distrutta durante la tragica alluvione dell'1 ottobre 2009 ", ha sottolineato Isola.

Il dottor ed esperto storico, Franz Riccobono, ha poi introdotto la platea verso l'argomento centrale della conferenza, districandosi in un breve excursus sulla vita della Zona Falcata, della Real Cittadella e di San Raineri.
Intervento ricco di storici dettagli, il suo, a cui ha fatto immediatamente seguito la testimonianza degli altri due relatori, Piero Adamo e Ferdinando Croce.
"La culla di Messina è la Zona Falcata e la sua riqualificazione è un passo fondamentale. Ma per far sì che questo avvenga, è prima necessario risolvere quei troppi problemi che questa zona si porta dietro da decenni", ha esordito Adamo. In primis, il conflitto di competenze tra Ente Porto ed Autorità Portuale.

L'anno passato, durante una visita alla Real Cittadella, il Presidente della Regione Sicilia Raffaele Lombardo dichiarava: "Ai messinesi non possono essere sottratte le grandi potenzialità di questa zona. Non vogliamo più che il palleggio delle responsabilità diventi un alibi per lasciare le cose come stanno".

Un anno è passato, per l'appunto, e la situazione appare ancora immutata, almeno da un punto di vista meramente politico e territoriale. Basti pensare al famigerato Ecomostro, ossia a quell'inceneritore di San Raineri nato negli anni '70 con l'obiettivo di bruciare tonnellate di immondizia, e vivente ancora negli anni 2000 con un obiettivo diverso: inquinare una delle più belle zone della città.

"Noi riteniamo assurdo come questo conflitto di competenze possa immobilizzare, da ben 50 anni, ogni proposta di riqualificazione", ha sottolineato, con enfasi, Adamo.
Ad onor del vero, la storia dell'Ente Porto e dell'Autorità Portuale cade nel paradossale. Istituito nel 1951 per gestire un "punto franco" nello scalo di Messina, l'Ente Porto continua tutt'oggi a sopravvivere senza che, di fatto, questo "punto franco" sia mai stato attuato. Per mancanza di un decreto, infatti, esso non entrò mai in vigore e le sue competenze furono assorbite da altri Enti, come le Autorità Portuali.

"Un organismo perfettamente inutile, insomma, oltre che dispendioso", è stato il commento di Croce.

Va ricordato, infatti, che la Regione Sicilia stanzia annualmente 225 mila euro per il suo mantenimento. Ma oltre al danno, anche la beffa: l'Ente Porto conta un solo dipendente di ruolo.

"Purtroppo questo immobilismo continua a nuocere gravemente a tutta la cittadinanza. A noi appare assurdo che, di recente, sia dovuto intervenire addirittura il Ministro delle Infrastrutture per risolvere un contenzioso sul rifacimento della strada di San Raineri", ha continuato Croce.

In sintesi è accaduto questo. Dal momento che, a causa dell'eterno conflitto di competenze, né l'Ente Porto né l'Autorità Portuale si erano ancora assunti la responsabilità di finanziare il rifacimento di una strada (quella di San Raineri), il Ministro ha dovuto fungere da Deus Ex Machina e dichiarare: "La strada deve essere rifatta perché è un bene per tutti".
E poiché le scelte fatte dall'alto hanno sempre il gusto del giusto, San
Raineri a breve rivedrà l'illuminazione, ed anche un asfalto nuovo.

"Ma il problema deve essere risolto alla base. Bisogna far abolire l'inutile Ente Porto - hanno concluso i relatori - e noi stiamo già raccogliendo le firme per una petizione di iniziativa popolare. La politica ha scelto di non scegliere, noi scegliamo di agire".

Il loro progetto si chiama ZDA-Messina, Zona d'Arte Messina, è ambizioso, in continua crescita e soprattutto fresco.
Ma è così difficile credere che la rinascita di questa città possa cominciare dai giovani?

Fonte http://www.quisicilia.com/index.php?location=articolo&id_articolo=5404

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