lunedì 10 marzo 2014

Lettera a Hercule Poirot


Caro Poirot,
mi domando che vita faresti, tu, nel nostro millennio. Tu, abituato a delitti quasi perfetti, assuefatto all’esistenza di assassini letali, ma pur sempre assassini con un movente chiaro, deciso, razionale.

Tu, che su quel treno dell’Orient Express hai ritrovato in dodici coltellate dodici uomini diversi e mai ti era venuto in mente che potesse trattassi di un unico gesto folle, pazzo, dettato dalla passione di una donna, dall’incapacità di intendere e di volere del momento.
Tu, che sai perfettamente che dietro un omicidio c’è sempre un movente solido, per lo più testamenti, denaro, ma anche gelosia, paura.
Ecco, tu, caro Poirot, cosa faresti se ti dicessi che ieri una madre ha assassinato le sue tre figlie, all’alba, a coltellate, solo perché voleva evitare loro “un futuro di disperazione”? O che l’8 marzo, mentre il mondo celebrava la festa della donna, un ragazzo ha ucciso con un taglierino la propria fidanzata e poi ha mandato il video alla sorella in Romania con scritto “ecco, l’ho ammazzata”?
Che cosa faresti se ti dicessi che i tentati omicidi non sono più quelli architettati da una mente perversa, ma oltremodo intelligente, bensì quelli per pochi spiccioli, banalità, uno sguardo di troppo, un litigio per la fila al benzinaio, un posteggio conteso?
E come agiresti se ti dicessi che, oggi, la gente si uccide perché non ha un lavoro e accusa lo Stato, la mala politica, le tasse, il governo?
Dove cercheresti l’assassino? Ti servirebbe ancora fare una lista di possibili indagati, chiedere a tutti “cosa facevi dalle 9 alle 10, a King’s Abbot, ieri sera?” e poi sedere comodo su una poltrona, chiudere gli occhi, utilizzare quella tue preziosissime cellule grigie?
La verità, caro Hercule, è che non sappiamo più nulla. Può capitare allora di ritrovarsi una mattina, morto, magari accoltellato, accanto alla macchina, proprio nel posteggio sotto casa. Brutalmente ucciso senza sapere perché, ma con l’ultima fugace visione di un uomo che si allontana col portafoglio in mano… Caro papà Poirot, c’erano solo cinque euro e pochi centesimi, in quel maledetto portafoglio. Che faresti se scoprissi, allora, che la vita da noi vale così poco?

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