giovedì 30 maggio 2013

Speciale Elezioni Messina: A Tu per Tu con Alessandro Tinaglia (Reset!)



Luogo e data di nascita. Messina, 31 dicembre 1970.

Professione. Architetto.

Esperienze politiche passate. Sono stato coordinatore della Campagna Elettorale del 2003 di Antonio Saitta, con la lista Vince Messina. Nel 2006 ho abbandonato perché quell'esperienza si era ormai omologata a quel sistema partitico di cui noi oggi raccogliamo i tristi frutti.
Perché la sua candidatura a Sindaco? Non mi sono candidato io, ma c’è stato un gruppo che mi ha scelto affinchè rappresentassi l’esperienza di Reset.

Il suo slogan? Differenziamoci

Il suo programma in cinque parole-chiave. Innovazione, cultura, turismo, agricoltura, lavoro.

Le prime tre cose che farebbe se venisse eletto. Riorganizzare la macchina amministrativa, evitare il dissesto del Comune, attivare le 290 iniziative che sono inserite nel nostro programma.

Come risanerebbe il bilancio comunale? Il problema è cambiare filosofia. Non serve un piano di rientro, serve un piano di sviluppo. Fin quando l’amministrazione verrà gestita come tentativo di riparare i buchi e compensare gli errori fatti in passato, non funzionerà. Bisogna rivoluzionare e pensare ad un piano di sviluppo che passi attraverso la riorganizzazione della macchina burocratica. Il Comune deve diventare una macchina in grado di produrre. Ad esempio, per noi è fondamentale il progetto della Flotta Comunale che potrebbe consentire un rientro di 65 milioni in 5 anni.

Se dico ATM? L’Atm è lo specchio della gestione politica della città, da un lato, e la grande incapacità di utilizzare le risorse umane, dall’altro. Noi abbiamo presentato un Piano Industriale in risposta a quello del Commissario Spicuzza dove viene spiegato come si può investire per comprare gli autobus (almeno 85-90 autobus e 9 tram in servizio). Il problema è che si continua a dare speranza ai lavoratori con soluzioni immediate, quando invece bisognerebbe riorganizzare tutto coerentemente e razionalmente.

Se dico Zona Falcata? E’ una parte negata della città che racchiude storia e grandi opportunità. Abbiamo dei progetti che riguardano questa area anche se si tratta di un tema ben più ampio che abbraccia il recupero di numerose zone cittadine, come anche la Real Cittadella. Noi puntiamo a creare un grande laboratorio di innovazione che consenta a Messina di diventare unica al mondo

Ato3, Messinambiente e rifiuti. Oggi i rifiuti costano tantissimo alla città e l’unico modo per risollevarsi è riorganizzarne il ciclo. Noi abbracciamo la parte iniziale della filosofia che si chiama “Rifiuti Zero”, ossia quella che punta a creare delle centrali di compostaggio (nella Zona Nord e nella Zona Sud), dei centri di raccolta in tutti i quartieri e l’avvio della raccolta Porta a Porta. Così facendo, in 3 anni e mezzo, avremo la certezza di riuscire ad eliminare i cassonetti dalla città.

Messina e Giovani. Quale proposte per evitare l’esodo e incentivare il lavoro? Le statistiche dicono che, ogni giorno, da Messina vanno via 8 giovani. Noi vogliamo fare di Messina una grande laboratorio di innovazione, così da bloccare quelli che vanno via e riattirare quelli che già sono andati. Ma vogliamo anche puntare sull'agricoltura, sui consorzi agricoli, su progetti che possono creare lavoro. Il I giugno spiegheremo nel dettaglio questa nostra idea rivoluzionaria con numeri, costi e ricavi. Scommettiamo sul turismo, sull'alta tecnologia e su una razionale formazione professionale: solo questo potrà far diventare Messina una grande città.

Perché i messinesi dovrebbero votarla? I messinesi non devono votare me, devono votare un movimento che ha scelto una squadra fin da subito, un movimento che spiega in un programma dettagliato come intende portare avanti l’amministrazione, un movimento che si avvale di persone non perché portano voti ma perché sono competenti. Reset è il frutto di anni di lavoro, è questo che i messinesi devono votare.

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