“Regalasi cuccioli di razza, già svezzati
dalla mamma. Per informazioni, mandare un’email a info@.... oppure chiamare il
numero 33344….”.
Un semplice annuncio che compare sul pc,
inaspettatamente, quasi internet leggesse nel pensiero dei tanti che, proprio
in quel momento, stanno cercando sul web qualcuno disposto a vendere un nuovo
amico a 4 zampe, di razza, già svezzato.
Neanche a farlo apposta, ecco che compare
l’inserzione richiesta. E allora è un attimo: email al presunto proprietario
oppure una chiamata per capire di cosa si tratti e per accordarsi
sull’eventuale “passaggio” del cucciolo. Solitamente, a rispondere è una
persona molto cortese che rassicura subito sulla salute dell’animale, sulla sua
forza e sulle sue ottime condizioni.
“Purtroppo siamo costretti a donarlo a causa di un trasferimento
all’estero. Stiamo quasi per partire e, se non troviamo presto un nuovo
padroncino, il cucciolo rimarrà solo”, è la spiegazione più comune.
Un colpo di fortuna come mai nella vita, si
potrebbe pensare, ed in più gratis. Ma, attenzione, perché la truffa è dietro
l’angolo. “L’unica spesa che richiediamo – continua il fantomatico proprietario
- è quella di spedizione, circa 150-200 euro. Servono solo per il trasferimento
del cucciolo e poi, una volta a casa, sarà tutto vostro”.
Piccola pausa di riflessione per valutare se
la cifra di 150-200 sia davvero così alta rispetto alla fortuna di aver trovato
l’animale desiderato, di razza, che, se acquistato in un negozio, costerebbe
molto di più. In più, il truffatore continua ad inviare foto e video del
piccoletto a 4 zampe, talmente tenero che sarebbe un’offesa rifiutare
l’offerta. Solitamente il pagamento richiesto è da inviare attraverso i canali
esteri di Western Union o Moneygram.
La vittima, ormai soggiogata da quelle foto e
da quel musetto dolcissimo che la osserva da un pc, cede ed accetta. A quel
punto scatta il meccanismo della truffa vera e propria.
Vengono subito fuori i
primi impedimenti con altre richieste di denaro quali visite veterinarie per
poter spedire l’animale, necessità di una gabbia adeguata per la spedizione,
tasse di spedizione doganali dato che l’animale si trova all’estero con il
padrone.
La vittima ha due scelte: assecondare le
richieste e continuare a pagare oppure non darvi seguito.
Nel secondo caso, scatta la richiesta
estorsiva con invio di falsi documenti attestanti la presenza dell’animale in
dogana bloccato per causa della stessa vittima, falsa carta intestata di
pubblici Uffici esteri inesistenti che intimano di provvedere alle spese,
minaccia che l’eventuale morte dell’animale sarà da addebitare solo a chi l’ha
ricevuto in dono.
Inutile sottolineare che non esiste nessun
animale, che il vecchio proprietario è solo un truffatore o, addirittura,
un’associazione organizzata e che le foto con il bel musetto dell’amico a 4
zampe erano solo riciclate.
I CONSIGLI DELLA POLIZIA POSTALE
I truffatori vengono rintracciati e puniti? Non sempre.
A seguito della denuncia, la Polizia Postale intraprende un’attività investigativa che segue la traccia economica e la traccia informatica. Purtroppo le tracce portano quasi sempre all’estero: o perché il truffatore si trova effettivamente all’estero, o perché sfrutta server che si trovano all’estero. Questo passaggio da uno Stato all’altro rende difficoltosa e dispendiosa l’indagine che incontra così una battuta d’arresto.
Come deve comportarsi il truffato? Denunciare!
Denunciare un tentativo di truffa o una truffa che si è consumata è un obbligo giuridico e morale del cittadino. La vittima deve segnalare la truffa alla Polizia Postale.
Qual è l’utilità della denuncia? Evitare altre vittime.
Anche se il singolo caso non si concluderà con la cattura del truffatore, la denuncia servirà comunque ad accrescere la conoscenza statistica del problema e ad attivare sistemi di informazione appropriati da parte delle Autorità.
Il truffatore ti minaccia? Non avere paura!
Spesso il truffatore, scoperto, minaccia la sua vittima di ritorsioni o, addirittura, di denuncia con richiesta di risarcimento. Si tratta solo di intimidazioni. Il truffatore online non è un criminale violento e le conseguenze delle sue minacce restano limitate all’ambito psicologico.
Pubblicato su www.tempostretto.it
il 25.01.2015
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