venerdì 22 giugno 2012

Messinesi - Digitale: una partita ad armi impari

Pubblicato su Messina 7, il 22 giugno 2012


Il 15 giugno è scattata l'ora X, una cosa tragica, inimmaginabile, una giornata senza precedenti.
Inutile lamentarsi o lanciare “malanove” random, inutile, ormai nessuno potrà più tornare indietro.
Lo spartiacque è segnato: addio analogico, addio vecchia tv, addio antenne. Ma soprattutto, addio pace.

Si tendeva a credere che l'avvento del digitale avrebbe introdotto i messinesi in una nuova era, quella della modernità, dell'avanguardia, del progresso.

E invece lo scenario che appare oggi è quello di un'apocalisse: televisori lanciati per le strade, urla contro una Rai che non prende nonostante preghiere e fioretti, negozi di elettronica affollati da intere famiglie che tra un "Picchì non si vidi nenti?" ed un "Mi cattai tri decoder e non vedo lo stesso" continuano a non rassegnarsi all'evidenza, e poi antenne ovunque, sulle finestre, sui balconi, tra i fiori.

E' il delirio.
C'è chi si inventa antennista, chi venditore di promesse ("Lasci fare a me, con 200 euro ce ne usciamo"), chi scambia il proprio dito per un attiratore di segnale e gira per la propria abitazione con la mano alzata in cerca di un segno di vita.

Perchè, in fondo, i messinesi non chiedono tanto, non hanno grandi pretese. Loro vorrebbero semplicemente sedersi la sera davanti alla propria scatola nera e vedere qualcosa. Invece nulla.

Non che prima del 15 giugno la situazione apparisse migliore ma quantomeno, tra scatti e quadratini asincroni, qualcosa si riusciva a vedere. E tra una parola ed un'altra si riusciva addirittura a seguire una trasmissione intera.
Oggi anche questo è fantascienza.
"Io non riesco a capire perchè nella stanza da letto si vede solo la Rai, in camera di mio figlio solo Mediaset, mentre in cucina il nero più completo". Laura ha 55 anni, odia la tecnologia, ma ama la tv. "Ora anche questo piacere mi devo far passare".

"Ho chiamato già quattro antennisti, ho speso 500 euro ma ancora non vedo una mazza. Per gli europei sono dovuto andare a casa di un mio amico, ma potevamo stare solo nella sua stanza perchè la Rai prendeva solo là". Luigi, 33 anni, è ormai rassegnato.

Ma non tutti hanno abbandonato l'impresa, c'è la categoria che persiste, ci crede, inesorabilmente, ed ovviamente fallisce, puntualmente.
"Ho comprato due decoder ed un televisore nuovo, quelli col decoder integrato, vedo poco ma vedo. Domani torno al negozio e ne compro un altro".

Ma c'è anche la categoria dello stalker.
Si tratta di quei soggetti che ormai passano le loro giornate nei negozi di elettronica, pedinando gli assistenti, appostandosi dietro i monitor, origliando i consigli dati agli altri clienti, ghignando quando qualcuno ammette di avere il loro stesso problema.

E' una situazione che genera davvero tristezza.
Altro che Nando il Telecomando, altro che furgoncino del Ministero che gira per le città parlando di switch-off e sintonizzazione automatica, altro che HD, super HD, DGTV o piripì.
Tanto in qualsiasi posto voi vi troviate vi diranno sempre che "la vostra zona è terribile per il segnale". Quindi, o si cambia casa oppure ci si rassegna all'evidenza: digitale 1 - messinesi 0. E palla al centro.

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