Fine ottobre.
Le temperature iniziano a scivolare verso
il basso, gli alberi si sono tinti di arancione ed Halloween, con
zucche e zucchette, è ormai alle porte. Non si tratta semplicemente di
un modo di dire: non esiste casa in tutta Washington sul cui davanzale
non sia stata poggiato un riferimento alla ‘festa della paura’ per
antonomasia.
Dalle zucche agli scheletri, dai dolcetti
agli scherzetti, dai più svariati ed inimmaginabili costumi, l’aria di
party ha invaso ogni strada, ogni negozio ed ogni cuore.
Si attente, trepidanti, la sera in cui
ognuno indosserà la propria maschera e busserà alle porte del vicinato
osando un: “Dolcetto o scherzetto?”.
Anche io attendo ansiosa questo momento
ma non mi sento ancora pronta, nè abbastanza preparata, per lanciare la
sfida su Halloween. Volevo solo lasciarvi un assaggio, un piccolo
anticipo di quello che sarà il prossimo episodio di questa lunga
avventura negli States.
In questo numero, infatti, parleremo d’altro, di tanto altro.
La sfida che propongo oggi ai nostri due
avversari (Washington VS Italia) riguarda “Consegne& Spedizioni”
dato che, recentissimamente, sono stata una testimone diretta del caso.
Ciò che più mi ha affascinata
dell’argomento è la frequenza con cui gli americani si fanno spedire
pacchi, lettere e similari, direttamente davanti al portone di casa.
In Italia questa tendenza è notevolmente
limitata, forse anche a causa della notoria scarsa fiducia dei miei
concittadini nel comprare online ed affidare i propri pagamenti (ed i
numeri delle proprie carte di credito) a negozi virtuali.
Ma la verità è anche un’altra, e mi
rivolgo direttamente a tutti coloro che acquistano sul Web sfondando il
muro della reticenza: dormireste davvero sonni tranquilli sapendo che,
da un momento all’altro, qualcuno potrebbe lasciare roba vostra,
completamente incustodita, fuori dalla porta? O il vostro primo pensiero
sarebbe “Ora me la fregano sicuro”?
Ebbene, in America questo rappresenta la
pura normalità e, credetemi, vedere gli ingressi invasi di scatoloni
(senza che nessuno si avvicini per sottrarli) è, allo stesso tempo,
rassicurante e sorprendente.
Almeno per noi, abituati a tenere ogni cosa stretta e supernascosta anche mentre camminiamo tranquillamente per strada.
Qui la mentalità del ricevere pacchi, e
non nel senso di farseli calare, è completamente diversa (e menomale, mi
viene da aggiungere).
Un altro capitolo strettamente correlato concerne, poi, la consegna dei giornali.
Ricordate i film americani in cui ogni
mattina, puntuale come un orologio svizzero, passa il solito ragazzo in
bici lanciando il malloppo di quotidiani e riviste?
Ebbene, accade proprio questo. Me ne
accorgo perchè solitamente esco di casa davvero presto, e quello che si
presenta dinnanzi ai miei occhi è a dir poco incredibile: corridoi,
portoni, portoncini e strade sommerse da copie del New York Times, del The Washington Post, del Financial Times, dell’Usa Today...e chi più ne ha più ne metta.
Certo, bisogna anche dire che le edicole, da queste parti, non esistono.
E allora vi domanderete come sia possibile, e dove, acquistare la propria informazione giornaliera.
In realtà esistono tanti modi, uno più intelligente dell’altro (a mio giudizio):
a) farsi lanciare i propri abbonamenti,
in stile americano, direttamente davanti casa: questo vi evita il dover
aspettare ore interminabili prima di poter leggere le news (e poi fa
"figo")
b) inserire la monetina negli appositi
contenitori e ritirare la copia desiderata (ve ne sono più o meno ogni
10 metri): questo vi evita il dover fare spostamenti enormi prima di
trovare un’edicola e, soprattutto, il dover sottostare agli orari di
apertura/chiusura del titolare
c) comprare direttamente nei supermercati
o nei negozi: tra un kilo di frutta e 2 kg di carne, avrete anche la
possibilità di inserire un America Oggi e, perchè no, l’ultimo numero del Busisnessweek.
Insomma, concorderete con me che su “Consegne & Spedizioni”, senza pensarci due volte, Washington 2 – Italia 0.
Parziale fino ad'oggi? Washington 5 – Italia 6.
E palla al centro.
[To be continued…]
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