Luogo e data di nascita. Messina, 30 marzo 1954.
Professione. Insegnante.
Esperienze politiche passate. Politica nei partiti mai, ma la politica vera sempre, da 40 anni.
Perchè la sua candidatura a Sindaco? Perchè dopo 30 anni di richieste, che ho sempre rifiutato in quanto ho sempre preferito stare tra la gente e fare politica dal basso, ho sentito 5000 persone che volevano me. E' una richiesta dal basso ed ha un senso.
Il suo slogan? Cambiamo Messina dal basso.
Il suo programma in cinque parole-chiave. Il cambiamento dal basso, il non delegare mai, lo stimolo alla partecipazione, passare da sudditi a cittadini, rivoluzione culturale.
Le prime tre cose che farebbe se venisse eletto. Flotta Comunale, piste ciclabili a costo zero, lavorare sugli ultimi e sui bambini. Puntare sul 'gioco' perchè è attraverso quello che il bambino impara, e quindi recuperare spazi ed angoli in cui i più piccoli possano giocare. Bisogna poi riprendere gli spazi verdi e incentivare i centri culturali.
Come risanerebbe il bilancio comunale? Il bilancio comunale è un disastro ma bisogna capire chi l'ha creato. Chi ha governato questa città, tagliando nastri ovunque, è stato la causa di questa situazione, del default. Dovremmo chiederci come mai c'è stato il default, dove sono andati a finire i soldi. Se una famiglia è in rosso con i conti, ricerca la causa del suo debito ed interviene subito. Loro non l'hanno fatto e il default non è giustificato dalla realizzazione di parchi, asili nidi, spazi verdi. Insomma: questi soldi dove sono finiti? Poi per risanare il bilancio è innanzitutto necessario un risparmio oculato di tutti gli sprechi, una spending review. Si potrebbe partire da tutti i fitti degli immobili del Comune e poi continuare con gli stipendi. Personalmente, ho già detto che prenderò solo lo stipendio di insegnante perchè non farò parte della casta, e lo stesso criterio sarà adottato da tutti gli assessori, i consiglieri comunali ed i dirigenti. Soldi risparmiati che potrebbero essere utilizzati per tutte quelle società che stanno perdendo lavoro e occupazione.
Se dico ATM? Oltre al recupero dei fondi dalla Regione, dobbiamo puntare sul Referendum vinto contro le privatizzazioni. E' ancora possibile fare in house ed utilizzare i fondi della Regione per comprare gli autobus ed arrivare almeno a 100/120 mezzi. Bisogna, poi, separare l'ATM dalla grande officina, renderla efficientissima, non solo per riparare autobus e tram, ma anche i mezzi pesanti di privati diventando produttiva dal punto di vista economico. Inoltre è necessario rivedere il sistema della pubblicità e dei parcheggi.
Se dico Zona Falcata? E' la zona dove è nata la città, è il luogo più bello, dove vi è la storia di Messina. E purtroppo è la fotografia di chi e come siamo stati governati. Bisogna innanzitutto ripulirla sotto ogni punto di vista. Una parte della cantieristica può continuare ad esistere, ma di certo bisogna valorizzare la parte storica, mentre la zona estrema (quella militare) che deve essere riconvertita in verde pubblico (tranne la parte della Guardia Costiera che deve rimanere perchè è un servizio utilissimo).
Ato3, Messinambiente e rifiuti. Ato3 e Messinambiente sono un doppione, con spese inutili: bisogna averne una sola. Poi bisogna puntare su raccolta differenziata, seguendo il modello di Salerno, rifiuti zero e porta a porta.
Messina e i Giovani. Quali proposte per evitare l’esodo e incentivare il lavoro? Bisogna essere molto chiari: un Comune non dà lavoro, dà servizi e dà possibilità di lavorare se questi servizi funzionano. Ad esempio, nella Zona della Fiera noi abbiamo pensato di creare il Made in Sicily e incentivare tassi agevolati per i giovani artisti. A loro viene data l'opportunità di stare lì ed il Comune, in cambio, chiede loro di attivare dei corsi per i giovani di modo che imparino le arti. Poi bisogna utilizzare i tre piani del Palazzo della Cultura per creare laboratori per i ragazzi: è una vergogna che vi siano solo uffici su uffici. La cultura è l'arma più importante per cambiare il mondo ed i centri di aggregazione sono fondamentali per portare avanti questa idea.
Perché i messinesi dovrebbero votarla? Io stento sempre a fare campagna elettorale per bene, non sono abituato a dire 'dammi il voto'. Non voglio una delega, se i messinesi mi votano è perchè si votano anche loro. Posso dire solo questo: controllate la mia storia degli ultimi 40 anni, le mie lotte politiche e sociali allo stato puro su tutti i settori, dalle disabilità alle barriere architettoniche, dagli impianti sportivi alle biblioteche. E poi controllate il mio programma, fatto dal basso, aperto a tutti e scritto da tutti. Con serenità e passione creeremo insieme la città della gioia.
Il suo slogan? Cambiamo Messina dal basso.
Il suo programma in cinque parole-chiave. Il cambiamento dal basso, il non delegare mai, lo stimolo alla partecipazione, passare da sudditi a cittadini, rivoluzione culturale.
Le prime tre cose che farebbe se venisse eletto. Flotta Comunale, piste ciclabili a costo zero, lavorare sugli ultimi e sui bambini. Puntare sul 'gioco' perchè è attraverso quello che il bambino impara, e quindi recuperare spazi ed angoli in cui i più piccoli possano giocare. Bisogna poi riprendere gli spazi verdi e incentivare i centri culturali.
Come risanerebbe il bilancio comunale? Il bilancio comunale è un disastro ma bisogna capire chi l'ha creato. Chi ha governato questa città, tagliando nastri ovunque, è stato la causa di questa situazione, del default. Dovremmo chiederci come mai c'è stato il default, dove sono andati a finire i soldi. Se una famiglia è in rosso con i conti, ricerca la causa del suo debito ed interviene subito. Loro non l'hanno fatto e il default non è giustificato dalla realizzazione di parchi, asili nidi, spazi verdi. Insomma: questi soldi dove sono finiti? Poi per risanare il bilancio è innanzitutto necessario un risparmio oculato di tutti gli sprechi, una spending review. Si potrebbe partire da tutti i fitti degli immobili del Comune e poi continuare con gli stipendi. Personalmente, ho già detto che prenderò solo lo stipendio di insegnante perchè non farò parte della casta, e lo stesso criterio sarà adottato da tutti gli assessori, i consiglieri comunali ed i dirigenti. Soldi risparmiati che potrebbero essere utilizzati per tutte quelle società che stanno perdendo lavoro e occupazione.
Se dico ATM? Oltre al recupero dei fondi dalla Regione, dobbiamo puntare sul Referendum vinto contro le privatizzazioni. E' ancora possibile fare in house ed utilizzare i fondi della Regione per comprare gli autobus ed arrivare almeno a 100/120 mezzi. Bisogna, poi, separare l'ATM dalla grande officina, renderla efficientissima, non solo per riparare autobus e tram, ma anche i mezzi pesanti di privati diventando produttiva dal punto di vista economico. Inoltre è necessario rivedere il sistema della pubblicità e dei parcheggi.
Se dico Zona Falcata? E' la zona dove è nata la città, è il luogo più bello, dove vi è la storia di Messina. E purtroppo è la fotografia di chi e come siamo stati governati. Bisogna innanzitutto ripulirla sotto ogni punto di vista. Una parte della cantieristica può continuare ad esistere, ma di certo bisogna valorizzare la parte storica, mentre la zona estrema (quella militare) che deve essere riconvertita in verde pubblico (tranne la parte della Guardia Costiera che deve rimanere perchè è un servizio utilissimo).
Ato3, Messinambiente e rifiuti. Ato3 e Messinambiente sono un doppione, con spese inutili: bisogna averne una sola. Poi bisogna puntare su raccolta differenziata, seguendo il modello di Salerno, rifiuti zero e porta a porta.
Messina e i Giovani. Quali proposte per evitare l’esodo e incentivare il lavoro? Bisogna essere molto chiari: un Comune non dà lavoro, dà servizi e dà possibilità di lavorare se questi servizi funzionano. Ad esempio, nella Zona della Fiera noi abbiamo pensato di creare il Made in Sicily e incentivare tassi agevolati per i giovani artisti. A loro viene data l'opportunità di stare lì ed il Comune, in cambio, chiede loro di attivare dei corsi per i giovani di modo che imparino le arti. Poi bisogna utilizzare i tre piani del Palazzo della Cultura per creare laboratori per i ragazzi: è una vergogna che vi siano solo uffici su uffici. La cultura è l'arma più importante per cambiare il mondo ed i centri di aggregazione sono fondamentali per portare avanti questa idea.
Perché i messinesi dovrebbero votarla? Io stento sempre a fare campagna elettorale per bene, non sono abituato a dire 'dammi il voto'. Non voglio una delega, se i messinesi mi votano è perchè si votano anche loro. Posso dire solo questo: controllate la mia storia degli ultimi 40 anni, le mie lotte politiche e sociali allo stato puro su tutti i settori, dalle disabilità alle barriere architettoniche, dagli impianti sportivi alle biblioteche. E poi controllate il mio programma, fatto dal basso, aperto a tutti e scritto da tutti. Con serenità e passione creeremo insieme la città della gioia.
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